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Quando fare la revisione della caldaia: periodo, costi e sanzioni

Ecco per te una guida semplice e pratica da consultare per sapere quando fare la manutenzione ordinaria della caldaia e il controllo dei fumi.

Indice
  1. Revisione della caldaia: in cosa consiste e quando farla
  2. Costi della revisione della caldaia 
  3. Chi deve fare la manutenzione ordinaria della caldaia
  4. Sanzioni previste dalla legge per chi non fa la manutenzione
  5. Controllo dei fumi della caldaia
  6. Bollino blu o bollino verde: cosa sono?
  7. Caldaia in affanno?

Una domanda frequente che sorge in chi possiede una caldaia, soprattutto se è passato poco tempo dall’acquisto, è quando fare la revisione. Quest’aspetto infatti è molto importante, in quanto controlli periodici sul funzionamento dell’apparecchiatura, in particolare delle parti sottoposte a maggiore sollecitazione dell’impianto di riscaldamento, allungano la vita del prodotto e riducono al minimo le possibilità di perdite di gas e di altri guasti.

Un funzionamento corretto della caldaia garantisce anche un risparmio sulla bolletta del gas, cosa da non trascurare visti gli ultimi aumenti. Cerchiamo dunque di fare chiarezza su tale periodico intervento e di capire a cosa si potrebbe andare incontro se si salta la manutenzione ordinaria.

Revisione della caldaia: in cosa consiste e quando farla

Tecnico impegnato a controllare la caldaia

La manutenzione della caldaia è un controllo periodico da fare alla strumentazione generale dell’apparecchio che si conclude di solito con la sua pulizia. Sulle tempistiche in cui effettuare tale intervento ordinario, bisogna fare riferimento al libretto d’istruzioni dell’apparecchio dove sarà indicato ogni quanto fare l’ispezione. 

Se lo hai perso o non ce l’hai, dovrai attenerti a cosa ti dirà il tecnico quanto installerà la caldaia. Tieni conto in ogni caso che la revisione della caldaia va effettuata massimo ogni due anni

La revisione viene sempre effettuata da un professionista del settore che si occuperà di controllare soprattutto:

  • il bruciatore: se funziona correttamente e se è pulito. Esso è un componente fondamentale della caldaia, in quanto si occupa della miscelazione del combustibile e del comburente per avviare il sistema e scaldare l’acqua; 
  • lo scambiatore: è il componente che si occupa di scaldare l’acqua fredda proveniente dalla rete idrica e di rimandarla poi nel circuito calda. Dato che è a contatto con l’acqua, viene aggredito dal calcare che, con il passare del tempo, può rovinarlo.

Oltre a questi aspetti, la manutenzione prevede di controllare i filtri, la ventilazione dell’ambiente in cui si trova il dispositivo, la tenuta dell’impianto e di analizzare il rendimento dello stesso. Al termine dell’ispezione, il tecnico compila e firma una serie di documenti da allegare al libretto della caldaia, in cui sono indicati i risultati ottenuti con la verifica.

Costi della revisione della caldaia 

Salvadanaio a porcellino

Il costo medio della revisione di una caldaia si aggira sugli 80 euro. Per il controllo dei fumi invece la spesa è più alta, in quanto può superare i 100 euro.

Chi deve fare la manutenzione ordinaria della caldaia

Donna che discute con un uomo

Se vivi in un appartamento in affitto, la manutenzione ordinaria della caldaia spetta a te, come il pagamento delle bollette del gas relative anche all’impiego dell’apparecchio. Invece le spese straordinarie come un guasto dell’impianto o la sostituzione dello stesso, sono di competenza del proprietario dell’immobile.

Sanzioni previste dalla legge per chi non fa la manutenzione

Donna stupita con una mano sulla testa

Dimenticarsi o ignorare di dover fare la manutenzione ordinaria della propria caldaia non è una buona idea, in quanto incorreresti in sanzioni molto salate. Nello specifico, le multe possono essere di queste entità:

  • dai 50 ai 200 euro per mancata revisione;
  • dai 500 ai 600 euro se non hai il libretto della caldaia regolamentare;
  • dai 500 ai 3000 euro se non hai controllato il rendimento relativo alla combustione.

Il comune di appartenenza è tenuto, affinché la sanzione sia considerata valida, a inviarne comunicazione al diretto interessato 20 giorni prima dell’intervento. In questo modo si ha tutto il tempo di mettersi in regola.

Controllo dei fumi della caldaia

Display di una caldaia

A differenza della manutenzione della caldaia, il controllo dei fumi ha una regolamentazione molto precisa. Infatti l’ispezione va eseguita con una cadenza che cambia in base ai kW del dispositivo:

  • 1 anno per le caldaie a combustibile solido o liquido che hanno una potenza superiore ai 100 kW 
  • 2 anni per le caldaie a gas metano o GPL che hanno una potenza superiore ai 100 kW 
  • 2 anni per le caldaie a combustibile solido o liquido che hanno una potenza da 10 a 100 kW
  • 4 anni per le caldaie a gas metano o GPL che hanno una potenza da 10 a 100 kW.

Le caldaie che hanno un combustibile solido o liquido sono quelle a pellet o a biomasse e risultano più green rispetto alle tipologie tradizionali. Va poi sottolineato che il controllo dei fumi serve per tenere sotto controllo le emissioni di gas serra e garantire di conseguenza il risparmio energetico dell’impianto.

Bollino blu o bollino verde: cosa sono?

Tecnico compila una certificazione

Il bollino blu o verde è un certificato che viene rilasciato dal tecnico al cittadino dopo il controllo dei fumi ovvero dell’efficienza energetica della caldaia. 

Quello blu viene rilasciato agli impianti aventi una potenza massima di 35 kW, mentre quello verde riguarda le caldaie situate nei comuni con al massimo 40 mila abitanti.

Il rilascio del suddetto bollino ha un prezzo che va dai 30 ai 100 euro per quello blu e ha una durata di 4 anni mentre per quello verde il costo oscilla dai 6 ai 10 euro e la durata è di 4 anni per gli impianti che hanno una potenza inferiore ai 35 kW e meno di due anni di vita. Per le caldaie con una potenza inferiore ai 35 kW e con più di due anni di vita, il bollino verde scade invece dopo un paio d’anni.

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