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Ristrutturare il bagno: quali documenti servono per eseguire i lavori?

Se il tuo bagno ti ha stancato e vuoi ristrutturarlo, devi sapere che per eseguire i lavori sono necessari alcuni documenti da presentare al comune di appartenenza. Nell'articolo ti spieghiamo quali sono.

Indice
  1. Manutenzione ordinaria: cos’è e quali lavori comprende
  2. Quali documenti bisogna presentare per eseguire la manutenzione ordinaria?
  3. Manutenzione straordinaria: in cosa consiste e quali interventi prevede
  4. Quali documenti servono per la manutenzione straordinaria?

La ristrutturazione del bagno è un’operazione complessa, da affidare a professionisti del settore e da progettare con attenzione per realizzare la stanza dei propri sogni.

La durata dei lavori dipende dalla complessità di ciò che si andrà a fare come anche il budget di spesa da investire. Le opere di rinnovamento di un bagno possono riguardare piccoli interventi, come la sostituzione degli arredi o dei sanitari e il rifacimento dell’intonaco, oppure lavori più invasivi. Ad esempio la sostituzione dell’impianto idraulico, la posa di un nuovo pavimento, l’ampliamento della stanza.

In relazione al tipo di intervento, si dovrà presentare la documentazione necessaria o si potrà procedere senza chiedere alcun permesso. Ciò dipende se si tratta di interventi annoverabili all’interno della manutenzione ordinaria o straordinaria. Vediamo in dettaglio in cosa consistono entrambe e cosa va presentato al comune.

Prima e dopo di un bagno ristrutturato

Manutenzione ordinaria: cos’è e quali lavori comprende

La manutenzione ordinaria riguarda interventi leggeri e non invasivi che possono essere:

  • la sostituzione dei sanitari;
  • la sostituzione della rubinetteria;
  • la riparazione di un tubo che perde;
  • il rifacimento dell’intonaco perché usurato;
  • la sostituzione di qualche mattonella;
  • la sostituzione del galleggiante rotto;
  • la riparazione dello scarico che perde.

Quali documenti bisogna presentare per eseguire la manutenzione ordinaria?

La manutenzione ordinaria, riguardando lavori semplici, eseguibili in un arco di tempo breve e senza opere di muratura, non ha bisogno di nessun tipo di permesso, non richiede di fare comunicazioni esterne e di presentare documenti al comune di appartenenza.

Donna ridipinge la parete del bagno

Manutenzione straordinaria: in cosa consiste e quali interventi prevede

La manutenzione straordinaria di un bagno riguarda invece il rifacimento completo dell’ambiente ovvero:

  • la demolizione della stanza in ogni sua parte;
  • la posa di un nuovo impianto idrico-sanitario ed elettrico;
  • la posa di nuovi pavimenti e rivestimenti per le pareti;
  • l’installazione di nuovi sanitari;
  • il montaggio degli arredi;
  • l'ampliamento della stanza.

Quali documenti servono per la manutenzione straordinaria?

La manutenzione straordinaria prevede lavori importanti che comportano anche un periodo di disagio e difficoltà per la famiglia se si resta a vivere in casa durante la ristrutturazione. In tal caso è richiesta la presentazione al comune di appartenenza della CILA, acronimo che sta per Comunicazione Inizio Lavori Asseverata.

Tale documento dovrà essere redatto da un tecnico abilitato, ad esempio un geometra, un architetto o un ingegnere e serve a dichiarare che i lavori rispettano il regolamento edilizio cittadino e le normative inerenti l’aspetto sismico ed energetico. Insieme alla CILA bisogna anche portare la planimetria e il prospetto del bagno.

Infine se la ristrutturazione prevede anche lavori strutturali, come la realizzazione di una finestra, occorre presentare la SCIA, Segnalazione Certificata Inizio Attività, che deve contenere elaborati grafici, documentazione fotografica, ricevuta di pagamenti dei diritti di segreteria e documenti d’identità delle persone coinvolte nella pratica.

Operaio monta le mattonelle del bagno

Tieni infine presente che i lavori di manutenzione straordinaria possono essere detratti grazie al bonus ristrutturazione che prevede la detrazione dell’Irpef del 50%. La cifra viene ripartita in 10 quote annuali e l’importo massimo detraibile è di 96 mila euro per le spese sostenute fino a dicembre 2024.

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