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Flussostato: il cuore della caldaia

Il flussostato della caldaia è un componente importante in quanto da esso dipende l'accensione del dispositivo. Nell'articolo ti spieghiamo come funziona.

Indice
  1. Flussostato: cos’è e come funziona
  2. Quali sono le ragioni per cui il flussostato si può guastare?
  3. Come sostituire il flussostato

Una caldaia è formata da vari componenti e ognuno di essi ha la sua importanza per garantire il corretto funzionamento del dispositivo. Tra gli elementi di maggiore rilevanza c’è il flussostato responsabile dell’accensione della caldaia o del suo blocco in caso di anomalie e guasti.

Il funzionamento di base di questo pezzo è pressoché lo stesso in tutte le tipologie di caldaie e può essere realizzato in ottone oppure in plastica. Scopriamo insieme in cosa consiste, come funziona e quali sono i motivi di un suo eventuale guasto.

Flussostato: cos’è e come funziona

Il flussostato deve essere considerato come una sorta di interruttore che può accendersi e spegnersi. Ha due attacchi, uno per l’entrata e uno per l’uscita dell’acqua fredda e, in alcuni casi, ce ne può essere un terzo che lo collega al manometro. Il flussostato si trova sulla tubazione d’ingresso dell’acqua fredda sanitaria della caldaia.

Il suo funzionamento è piuttosto semplice. Nel momento in cui viene aperto il rubinetto dell’acqua calda, un flusso di acqua fredda passa attraverso il flussostato portando alla chiusura del contatto elettrico. La scheda di accensione riceve così un input, invia corrente alla valvola del gas, il condotto si apre e la scintilla scocca accendendo la fiamma del bruciatore che inizia a scaldare l’acqua. 

Tecnico smonta il pannello frontale della caldaia

Quali sono le ragioni per cui il flussostato si può guastare?

Il flussostato ha una soglia di attivazione e di disattivazione. Qualora il flusso d’acqua sia insufficiente, non si aziona, ovvero non fornisce il consenso elettrico alla scheda di accensione, causando il blocco della caldaia.

I motivi per cui si può verificare questa problematica sono:

  • la bassa pressione dell’acqua fornita dall’acquedotto cittadino;
  • l’accumulo di sedimenti di calcare sul magnete o sulla ventolina che innesca il contatto elettrico;
  • la rottura della parte elettrica del flussostato.

Come sostituire il flussostato

Qualora il flussostato sia rotto, sarà necessario procedere alla sua sostituzione. Per farlo dovrai prima di tutto interrompere l’alimentazione elettrica della caldaia, chiudere il gas e l’acqua in entrata. Una volta fatto, dovrai scaricare l’acqua del dispositivo e coprire con un telo le parti elettroniche per evitare che si danneggino.

Sfila quindi il cablaggio elettrico che dal flussostato va alla scheda e svita i due attacchi filettati per toglierlo dal tubo. Se invece il pezzo ha attacchi rapidi ad o-rings, dovrai solo sfilare le mollette di fissaggio. 

Terminata questa fase, facendo la procedura opposta, installerai il nuovo flussostato fissandolo alla tubazione e collegando, in seconda battuta, il cablaggio elettrico che porta alla scheda. Quando tutto sarà a posto, puoi ricollegare la caldaia alla corrente, aprire il gas e caricare l’acqua calda.

Se invece devi solo pulire il componente dal calcare, dovrai smontarlo come spiegato e poi, aiutandoti con un utensile, eliminare i sedimenti accumulatisi al suo interno. Non vanno usate sostanze acide per questa procedura in quanto danneggerebbero il pezzo irrimediabilmente.

Tecnico lavora per riparare la caldaia

Qualora tu debba cambiare il flussostato, se non sei avvezzo al fai da te e non t’intendi a sufficienza di caldaie, ti consigliamo di rivolgerti a un professionista del settore. Per acquistare il pezzo, invece, ti rinviamo alla sezione del nostro e-commerce dedicata proprio a tale componente qui. Troverai di sicuro quello che fa al caso tuo!

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